martedì 6 ottobre 2015

Spinosauro, il gigante del Cretaceo

Qualche giorno fa, parlandovi della Super-DinoPedia, accennavo alla nostra visita alla mostra dedicata allo Spinosauro, oggi torno a parlarvene con più calma.

Spinosauro a Milano
Lo Spinosauro a grandezza reale riprodotto nei Giardini Montanelli, davanti a Palazzo Dugnani, Milano

Sono particolarmente grata di aver ricevuto l'invito per andare a visitarla per la guida d'eccezione che ci ha fatto da cicerone: Simone Maganuco, paleontologo, uno dei protagonisti della storia che porta lo Spinosauro a Milano e tra i curatori della mostra.


In realtà la gratitudine è doppia perché, mentre noi adulti venivamo edotti e condotti da lui per il bellissimo Palazzo Dugnani, da poco ristrutturato, i nostri bimbi percorrevano le stesse sale insieme ad Andrea Tramelli, bioarcheologo che si occupa di didattica museale per ADM, che è riuscito da appassionarli alla storia del gigante del cretaceo.

Visita didattica a cura di ADM
 
La scelta di percorsi dedicati a un pubblico di fasce d'età diverse è una caratteristica di questa mostra: la sua fruizione può soddisfare i più piccoli come gli appassionati di dinosauri adulti, sarebbe riduttivo pensarla come un'esposizione [soltanto] a misura di bambino. Per questo motivo gli eventi organizzati sono tanti e diversi, così come il taglio e il registro delle visite guidate.

Una cosa che mi ha colpita subito - e, diciamolo, anche inorgoglita - è stato scoprire che la ricostruzione dello Spinosauro è frutto della collaborazione di studiosi di diverse nazionalità con un fondamentale contributo di cervelli ed eccellenze italiani, tanto che il National Geografic, sponsor principale, ha deciso di spostare in Italia questa mostra subito dopo il periodo di esposizione a Washington, dove è stata inaugurata, per onorare la partecipazione italiana.

Il coinvolgimento dei paleontologi italiani, lo stesso Simone Maganuco e Cristiano Dal Sasso, avviene grazie alla donazione di un commerciante di fossili di alcune ossa, provenienti dal Marocco. Il commerciante aveva capito di trovarsi davanti a reperti degni di attenzione e preferì donarli al Museo di Storia Naturale temendone un destino incerto se fossero finiti in mano a collezionisti privati. I nostri ricercatori capirono subito di essere entrati in possesso di reperti importanti e contattarono a questo punto Nizar Ibrahim, un paleontologo che si stava occupando da tempo dei fossili di quella zona, e da lì iniziò la proficua collaborazione e un rocambolesca vicenda per arrivare a risolverne il mistero.
Dal catalogo della mostra, nella fotografia i fossili donati al MSNM

Per capire quanto sia stato lungo e articolato il lavoro che ha portato lo Spinosauro fino al musero milanese occorre ripercorrere la storia della sua scoperta dall'inizio, tornando indietro nel tempo di 100 anni. Proprio dalla ricostruzione dello studio di Ernst Stromer, a Monaco di Baviera, parte la narrazione del percorso museale: ecco dove lavorava il paleontologo che nel 1912 rinvenne in Egitto e poi classificò per primo fossili di un dinosauro mai studiato.



Si trattava di un predatore di grandi dimensioni con una inusuale vela di pelle sulla schiena sostenuta da spine sulle vertebre molto lunghe, per questo lo studioso tedesco lo chiamò Spinosauro.



Il contesto storico non era dei più favorevoli in quegli anni, altre ricostruzioni mostrano come i bombardamenti al museo, ma soprattutto l'ottusità del regime nazista che negò a Stromer il permesso di spostare i reperti più preziosi per non mostrare debolezza al nemico, causarono la distruzione di tutto il materiale raccolto.
Stromer morì travolto anche dalla tragedia personale di credere di aver perso tutti i figli in guerra e con lui si spense la curiosità per lo Spinosauro.

Maganuco ci ha spiegato che anche il Museo di Storia Naturale milanese fu bombardato durante la seconda Guerra Mondiale e per questo motivo quasi tutte le acquisizioni sono successive a quel periodo.
Il museo italiano è però noto a livello internazionale per gli studi su Ciro, un rarissimo fossile di cucciolo di pochi giorni di Scipionix. Non è chiara la dinamica esatta della sua morte ma è eccezionale il fatto che i suoi resti si siano conservati così completi: muscoli, organi interni, persino tracce di cibo nell'intestino che hanno permesso di capire moltissime cose agli studiosi.

Dalla Germania, passando per Milano, si arriva al deserto del Marocco e dell'Algeria, ai souk del nord Africa e ai Fossil Market, che smerciano reperti ambiti dai paleontologi e dai collezionisti privati.

Nizar, lo studioso contattato dal team italiano, è riuscito in anni di ricerche e vere e proprie investigazioni a trovare un bandolo alla matassa che legava le ossa finite nel museo italiano con altre conservati in altri musei e altre ancora ritrovate in Nord Africa. Grazie al contribuito degli studiosi italiani, si è giunti a capire che si stavano assemblando reperti di un unico individuo. L'eccezionalità di questo evento, che, se non ricordo male cosa ci è stato detto, si è verificato soltanto per altri 4 esemplari in tutto il mondo, ha catturato l'interesse di National Geografic Society, ha permesso di proseguire nelle ricerche, anche in collaborazione con l'Università di Chicago, fino ad arrivare alla ricostruzione in esposizione, completa, di uno scheletro lungo 15 metri.

Lo scheletro di Spinosauro ricostruito in dimensioni reali

Dal vero è una visione impressionante!

I paleontologi, studiando i luoghi dove sono rinvenuti i resti e grazie a nuovi esami sui fossili, hanno capito molto dell'ambiente in cui viveva il nostro Spinosauro, e dei comportamenti degli altri animali del cretaceo che condividevano questi habitat con lui. A loro sono dedicati alcune sale dell'esposizione.

Questo e altro ancora potrete scoprire a Palazzo Dugnani, dove la mostra occupa un intero piano, e prima di uscire potrete anche vedere alcune opere del Tiepolo nella sala delle conferenze.

La sala del Tiepolo a Palazzo Dugnani

La location è perfetta per dare merito al contributo italiano, che contempla anche i disegni di Davide Bonadona che ha illustrato, in tavole didattiche di grandi dimensioni, le scoperte più recenti che svelano le caratteristiche e dettagli degli animali preistorici che fino a poco tempo fa si potevano solo immaginare. Negli ultimi anni le ricerche sul Cretaceo hanno subito un'accelerazione anche grazie alle nuove tecnologie, le stesse permettono anche ricostruzioni più fedeli al vero. I modelli sono riprodotti con scansioni dei fossili e stampe 3d, come si può vedere nell'ultima sala della mostra. Quelli a dimensioni naturali sono stati realizzati da Geomodel, sempre italiana.


Nel catalogo un'efficace sintesi di quanto si ha modo di scoprire nella mostra, soprattutto quando si ha la fortuna di farci un giro insieme ad uno dei curatori come è capitato a noi...

Spinosauro.
Il gigante del Cretaceo
Museo di Storia Naturale di Milano
Edizioni TIP.LE.CO.
a cura di:
Nizar Ibrahim
Paul Sereno
Cristiano Dal Sasso
Simone Maganuco






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La pagina Facebook di ADM

Questo week end potrete vedere un'installazione di Velociraptor a Palazzo Dugnani, legata al lancio di Jurassic World, mentre fino al 20 ottobre sarà allestito il Techno Souq de la Rinascente di Milano Piazza Duomo con una riproduzione in grandezza naturale di Spinosaurus, e la presenza di esperti in paleontologia che illustreranno la storia delle scoperte scientifiche ad esso legate.

Se dopo aver visto a grandezza reale questi grandi predatori vi sentirete più a vostro agio tra erbivori ;-) , vi aspetto al MIVEG.




2 commenti:

  1. Che storia affascinante! Magari riesco a portare Mr K alla mostra, quando arriva.

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    Risposte
    1. Davvero! Secondo me potreste trovare interessanti le conferenze del venerdì sera.

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