venerdì 23 marzo 2012

Libri per bambini: dottori ed ospedali

Cari amici del Venerdì del libro,



il tema di oggi è legato al nostro reale: la piccola eSSe ultimamente frequenta molto la pediatra, in questi giorni ha preso l'ennesimo virus e oggi ci dobbiamo tornare... Speriamo passi presto: è primavera è tempo per uscire e fare tante cose divertenti all'aria aperta, non vediamo l'ora!

La qualità che apprezzo di più della nostra pediatra è l'empatia, è davvero attenta alla relazione medico / piccolo paziente.  L'abbiamo vista in realtà molto poco negli anni scorsi, per fortuna, ma da un po' eSSe non è felice di andarci e non è molto collaborativa quando si viene al dunque, anche se poi immancabilmente questa dottoressa paziente - che è anche mamma - trova sempre una soluzione dolce per visitarla e darci le indicazioni del caso.

In genere preparo la visita: "oggi facciamo un bel disegno per la dottoressa D. e poi glielo portiamo! :)" poi prendendola un po' larga spiego che la visiterà, "per dirci che va tutto bene e possiamo uscire a giocare". Non è producente, ne' etico, portare un bambino con l'inganno dal medico e tendere un'imboscata, la visita sarebbe probabilmente difficoltosa e ci giocheremmo alla lunga la sua fiducia. Personalmente ho maturato la strategia di abbinare un piccolo motivo accessorio che possa appagare la mia bimba almeno un po' di questo incontro (tra le tante varianti possibili: "andiamo a far vedere come ti vesti bene da sola, come sei diventata alta così lei lo puà mettere nella tua scheda, le tue calze a righe colorate, le treccine come sono diventate lunghe, a raccontare di quando siamo stati a ..." ecc ecc con tanta fantasia perchè mia figlia ha buona memoria!) al motivo vero, spiegato per la sua età (ora 4 anni).

Ovviamente mi sono fatta una bibliografia minima per sdrammatizzare un po' :) da sfogliare prima delle visite, ma anche abitualmente nella normale rotazione dei libri, proprio perchè passi il concetto che è una delle tante cose della vita incontrare dei medici.

Ci è arrivato in dono un bellissimo libro pop up, di grandissimo formato di quelli che aperti si trasformano in un gioco tridimensionale:
L'ospedale dei giocattoli,   
di Katy Saunders,  
Mondadori
ISBN: 88804555407
ISBN-13: 9788804555407

Devo dire che inizialmente quando l'abbiamo ricevuto non è che l'argomento mi avesse fatta impazzire (io non ho un buon rapporto con gli ospedali, anche se ne ho uno buono con alcuni buoni medici), però l'ho apprezzato nel tempo. Questo è un ospedale molto divertente alla fine: ci sono reparti per "curare" tutti i giocattoli, c'è un medico che gira, l'accettazione, le sale visita, e tutto, ma in quadro giocoso e colorato.

l progetto cartotecnico di questo tipo di libri mi affascina sempre molto (e vi anticipo che me ne sono appena assicurato un'altro ad un mercatino dell'usato, ne riparleremo), guardate come è bello!




Quest'altro invece viene da un mercatino francese (E. ti ricordi dove l'ho preso? :-) ) e fino ad ieri era rimasto nello scatolone segreto dove i libri comprati per ogni evenienza attendono il loro momento di gloria.

Docteur Miaou urgence!
di: Sam Lloyd 
Editore: Mango Jeunesse 

ISBN: 2740423500 
ISBN 13: 9782740423509
La dottoressa miao è molto impegnata ha molti pazienti cui badare e corre in continuazione per star dietro a tutti: un coccodrillo cui deve misurare la febbre, un cavallo con problemi di cuore, controllare una scimmietta che non ha perso la voglia di giocare, una mamma coniglia che ha appena partorito 6 coniglietti. Intanto suona anche il telefono che ha un bel tasto a forma di cuore, i disegni ne sono pieni: il gatto Tom "giocava a spaventare" il suo amico uccellino ed è caduto malamente da un melo, ha tanto male a una gamba. La dottoressa Miao lo rassicura quando dice che ha paura di andare in ospedale a fare le lastre e parte con l'autista di ambulanza Ouaf (le scelte dei nomi sono onomatopeiche, da noi sarebbe Bau, immagino) alla volta dell'ospedale dove ingesserà la frattura che tutti i lettori potranno ben vedere in uno spiritoso ma efficace disegno di osso rotto. Tom intanto realizzerà che è stato proprio uno sciocco (testualmente "un idiota!") a fare un gioco così: l'uccellino ora sarà spaventato e non vorrà più giocare con lui. In quel momento arriva qualcuno per una visita: è l'uccellino con un gran mazzo di fiori. Non mancherà di firmargli il gesso e lasciargli anche un messaggino... (oltre a una scatola di sardine con un bel fiocco).

C'è qualche scivolone, come portare 6 biberon ad una mamma coniglio o fare subito la morale al povero gatto Tom mentre è a terra sotto il melo (è verissimo che stava infastidendo l'uccellino per puro divertimento, non era il caso di rimarcarlo prima ancora di verificare gli effetti della caduta, il gatto avrebbe realizzato da solo più tardi che e se non l'avesse fatto non si sarebbe fatto male), però è molto apprezzabile che passi sopratutto un messaggio di serenità oltre che di efficienza della dottoressa Miao, in grado di occuparsi un po' di tutto e tutti con professionalità e empatia, e sempre un sorriso rassicurante quando i pazienti hanno paura. 
L'autrice regala bei disegni molto colorati, ci sono tanti particolari dettagliati e curiosi per i bimbi, una grande attenzione all'espressione dei sentimenti e l'atmosfera di fondo è molto rasserenante. 

Vi segnalo che questo testo si trova in più lingue, sicuramente in inglese, la lingua originale e che è uscita un'edizione economica in francese (e probabilmente in altre lingue).

Chiude la rassegna un must di casa nostra:
I mestieri, della collana I Cicciottini, A.A.V.V. di Larus
(penso ormai si trovi solo nelle bancarelle estive o nelle biblioteche)
Anche questo libro è un regalo, era nel "pacco nascita", con il quale l'azienda per cui lavora mio marito omaggia i dipendenti neopapà. A un primo sguardo non l'avrei mai comprato, invece poi mi sono ricreduta ed è diventato uno dei libri preferiti di mia figlia, tanto che ne abbiamo pure comprato un altro della stessa collana.
Disegni colorati e molto sorridenti per raccontare per immagini i tanti mestieri possibili. Mia figlia adora questo libro, forse perchè soddisfa moltissime delle sue domande nel dettaglio e le offre spunti per farne tante altre!

Qui c'è un oculista che sorridente visita un paziente per nulla spaventato, in fondo il medico è un mestiere come un altro visto così, un'altro dei tanti prodighi di sorrisi.


Durante le mie ricerche ho trovato questa raccolta di titoli "Dal dottore senza paura", a cura delle biblioteche della mia zona, sperando che non vi serva spesso, ve lo segnalo, io penso di andare a darci un'occhiata prima o poi.


Il motivo per cui eSSe è un po' intimorita dai camici bianchi è che ricorda molto bene due episodi del suo pur breve passato (certo che ricordano, certo che capiscono!).

Il primo, davvero increscioso, è una visita specialistica fatta ai suoi 2 anni, quando un medico davvero rude, totalmente inadatto a rapportarsi con dei bambini l'ha terrorizzata.

Ancora provo rabbia e un profondo senso di ingiustia a ripensarci. Penso che in un grande ospedale come quello dove siamo andati, rinomato a livello nazionale per quella specialità, sia imperdonabile l'assenza di un medico specialista dedicato alla pediatria e che possano visitare bambini persone così aggressive. Mi spiace, il mio è un giudizio forte, ma un individuo che sceglie certe professioni in cui si rapporta a persone ammalate o in difficoltà e impaurite, dovrebbe avere anche una preparazione per gestire al meglio la relazione col paziente e forse seguire qualche corso ad hoc se tra i suoi pazienti ci possono essere anche bambini.

Il secondo episodio è una serata passata al pronto soccorso di Bolzano per una brutta caduta di faccia causa ghiaccio e stanchezza, un servizio ESEMPLARE: pediatra che scende immediatamente dal reparto anche se era un sabato sera di mercatini di Natale (ma in tutta onestà, un PS così vuoto nemmeno immaginavo potesse esistere), molto gentile, empatico tanto da vincere la paura grande di una piccolina che pochi mesi prima si era fatta un'idea pessima dei medici ospedalieri, protocollo per vedere se fosse un caso di maltrattamenti seguito con discrezione ma fermezza. Tanto di cappello. La caduta, per chi se lo chiedesse, per fortuna non ha avuto nessuna conseguenza negativa se non una faccia terribilmente gonfia e piena di lividi per qualche giorno :-(

Questo secondo episodio le ha fatto imparare che "ci si può fare male male" (fortuna che non si è vista perchè faceva davvero impressione quanto era pesta e gonfissima sugli occhi, una botta pazzesca) e l'ha un po' spaventata (purtroppo la sala d'attesa - che è stata minima - era comune, ma perfortuna era semi vuota anche se c'era gente in barella molto mal messa), ma è stato positivo l'incontro con medici premurosi e dolci come la sua dottoressa D.


Se siete incuriositi dall'accento sul rapporto empatico tra medico e paziente nella mia analisi sappiate che esistono corsi universitari di Sociologia delle Medicina (ne ho seguito uno), o anche di Psicologia della Salute, e sicuramente sarebbe pertinente entrassero nel piano di studi di ogni futuro medico. Servono strumenti di comunicazione specifici ai medici, non ci si dovrebbe limitare a sperare di incontrare una persona empatica di suo, perchè il malato ha prima di ogni altra cosa bisogno di di sentirsi a proprio agio, potersi fidare di chi si prende cura di lui/lei, bisogno e diritto di essere trattato come un essere umano, più che un numero di appuntamento, o peggio un numero di letto.


Alcuni testi di sociologia in cui curiosare.
I tanti approfondimenti di Jessica sul tema: bambini e medici
In particolare vi segnalo questo sulla rabbia e frustrazione di essere ignorati come piccoli pazienti e quest'altro sul come migliorare il rapporto medico e piccolo paziente.

Non sentitevi mai a disagio a pretendere queste attenzioni per i vostri bambini, ne' strambi se desiderate cambiare pediatra nel caso, pur competente, manchi di empatia: è qualcosa di imprescindibile, è un diritto minimo, questione di attenzione e rispetto per la loro individualità, che dobbiamo pretendere per i nostri bambini.

Edit dopo i primi commenti: mi scuso se non ho potuto approfondire un punto importante, è chiaro che quando DEVI per forza rapportarti con un personaggio o un ospedale poco empatico per un'emergenza o una patologia curata solo lì tutto cambia. Da un lato è molto più grave, perchè a maggior ragione per esami delicati, o interi reparti delicati, ci vorrebbe un filtro serio che dia ai piccoli pazienti medici empatici, tranquillizzanti e accoglienti. Dall'altro noi genitori dobbiamo comunque essere in grado di metterci una pezza sempre e correre ai ripari come possiamo :( perchè per il bimbo non si aggiungano traumi extra a situazioni già difficili.
Io ne facevo un discorso preventivo: chi può scelga. Perchè non possiamo mai sapere, purtroppo, se oltre ai bilanci di salute ci servirà il pediatra per altro.

Edit 2: ho trovato per caso questo documento di un centro analisi che consiglia come preparare i piccoli pazienti ai prelievi. Molto interessante e ben scritto. Se dovrete fare analisi del sangue ai vostri bimbi cercate un centro che abbia protocolli e personale dedicato: ne esistono in molti ospedali.

In chiusura vorrei chiedervi di sostenere il Dynamo Camp, che si occupa di regalare alle famiglie di bimbi malati una settimana di svago, con assistenza medica e animazione dedicata. Detto così non si capisce l'immenso lavoro che c'è dietro a questa iniziativa meravigliosa: pensate a un bimbo in carrozzina che può provare l'ebbrezza del volo grazie a una imbragatura speciale che gli permette per una volta di giocare come tutti gli altri su una parete gioco per giovani scalatori, alla piacevole sensazione di muoversi in un ambiente dove nessuno ti guarda se sei senza capelli per via della chemio, o al sollievo delle famiglie di bambini con patologie gravissime che per una settimana non hanno tutto sulle loro spalle.

Possiamo sostenerli in tanti modi, ma in questi giorni ce ne è uno super facile e adatto alle tasche di tutti: 2 euro sono molto poco per ognuno di noi, ma non per loro. GRAZIE! :D



E ora mi inventerò qualche lavoretto da portare a vedere oggi :) sperando che la febbre alta le lasci un po' di voglia di giocare quando si sveglierà...



Gli altri Venerdì del libro sul mio blog sono qui.
Qui
 potrete trovare quelli di Homemademamma che ha avuto questa meravigliosa idea, l'elenco dei blog che aderiscono all'iniziativa e le istruzioni per partecipare.
E non dimenticate la nostra biblioteca su aNobii  


Arrivederci al prossimo appuntamento!

36 commenti:

  1. Ciao,
    purtroppo non è sempre facile trovare dei medici in grado di rapportarsi bene con i bimbi...la mia bimba di nove anni ha dovuto subire tre volte un intervento di laser QS all'Ospedale di Cesena in anestesia totale, ma, per fortuna, devo solo ringraziare il reparto, i medici e i ivolonatri del reparto di dermatologia perchè sono stati tutti bravissimi gentilissimi e molto disponibili...ma purtroppo abbiamo conosciuto altre famiglie che si erano imbattute in realtà diverse e ciò non è giusto perchè questi bimbi, che imparano a conoscere il dolore, non devono aver paura ed essere terrorizzati, ma devono solo imparare a comprendere la loro situazione e ad affrontarla..
    Scusami, mi sono dilungata troppo..
    Complimenti per il blog.
    Anna

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    1. ciao Anna,
      grazie per il tuo commento, mi ha permesso di aggiungere un edit importante e spiegarmi meglio.

      Mi spiace che la tua bambina abbia già così tante esperienze ospedaliere, ma che bello leggere di reparti e medici così corretti, hai ragione in quello che scrivi, è la componente di "fortuna" in queste esperienze che mi fa arrabbiare e preoccupare. Tutti i bimbi dovrebbero poter ricevere cure ed attenzioni corrette dai sanitari. Sempre.

      Grazie per esser passata e per i complimenti, sono passata a "conoscere il tuo blog" e ti auguro di raggiungere gli scopi per cui scrivi :)

      A presto!

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  2. Che tema delicato davvero Cì!
    I libri che proponi mi sembrano molto carini e utili per avvicinare in qualche modo i piccoli a quel mondo poco piacevole.
    Io ho avuto esperienze di ospedali e ambulatori vari per via di tutte le visite e gli accertamenti che ha dovuto fare la mia monella.
    Voglio solo raccontarti che a 1 anno e 10 mesi ha dovuto sostenere degli accertamenti diciamo "duri", tipo l'elettroencefalogramma con privazione del sonno: in pratica l'abbiamo dovuta tenere sveglia dall'una di notte alle 8 del mattino e portarla poi al centro dove doveva fare l'accertamneto, addormentandosi lì, con gli elettrodi attaccati sulla testolina riccioluta.
    Ebbene, sorvolando sui salti mortali tripli e quadrupli che abbiamo dovuto fare io e mio marito per tenere sveglia la piccina, con canzoni, giochi, cartoni animati vari, mentre lei cercava continuamente di stendersi ovunque (anche sul pavimento) per dormire...che avvenne quando arrivammo al centro, alle 8 in punto? Il medico deputato a fare l'elettroencefalogramma ovviamente non c'era ancora!! E sai a che ora arrivò? Alle 8 e 40. Qualcuno potrebbe dire: beh, che sarà...Si, certo, con la monella che oramai non potevamo tenerla neppure in braccio se no dormiva e che alla fine incespicava perchè non riusciva neppure più a stare in piedi dal sonno e non aveva neppure più la forza di piangere...e dovevi sentire l'infermiera che ci rimproverava pure, perchè la bimba doveva addormentarsi solo dopo aver messo gli elettrodi!! ci vuole un coraggio, guarda!!!
    Quegli ultimi 40 minuti furono tremendi.
    Il medico (medico? bah...) arrivò tutto allegro e non si scusò neppure del ritardo. Io e mio marito eravamo allucinati. Ci astenemmo lì per lì di fare le nostre rimostranze perchè era un momento delicato e si doveva stare calmi, ma poi feci notare il tutto al professore che seguiva all'epoca mia figlia. Mi pento ancora però di non aver alzato abbastanza la voce.
    Sapendo che il paziente era una bimba di meno di due anni, con una notte insonne alle spalle, credo che quel medico di cui sopra sarebbe dovuto quanto meno arrivare in anticipo, no?
    Va beh...ormai è passata. Meno male che per lo meno l'accertamento ebbe un buon esito :-)
    Scusa lo sfogo....ho esagerato nella lunghezza del commento!!!

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    1. Ciao Maris, qui da me gli sfoghi sono sempre ben venuti (e io non potrei mai e poi mai fare obiezioni su commenti lunghi, per decenza direi! ;) ) spero ti sia servito ad allontanare ancora un po' la rabbia che sicuramente ti sarà rimasta dentro.

      Mi spiace molto per quel che ci racconti, accidenti come deve esser stato difficile per voi, chissà che tensione e che rabbia e anche tanta paura immagino. Perfortuna è andata bene.
      E' davvero intollerabile come si comportano certe persone, però al momento pensi ad altro. Anche io non sono stata capace di dire una parola a quel medico, e nemmeno mio marito. Si tratta di un centro di eccellenza che per vari motivi abbiamo frequentato molto e in tanti anni ci eravamo trovati bene, però abbiamo poi capito che per le "prime visite" girano anche persone diciamo più sbrigative dello staff molto noto che fa gli interventi. Nel nostro caso la visita era una premura, forse eccessiva, nostra per escludere familiarità e alla fine non l'abbiamo fatta (dopo due tentativi sempre con lui), ma se invece ci fosse stato indispensabile farla?

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  3. cara Cì...
    il tuo post è un bellissimo post e concordo con tutto quello che hai scritto, ho saltato qualche pezzo che tornerò a leggere con calma e aggiungo che il medico dovrebbe superare un test attitudinale... non per accertare le sue conoscenze, bensì le sue competenze, ivi incluse quelle attinenti la sfera psicologica...
    Su questo argomento potrei raccontare, nel bene e nel male, tanto da scriverci un libro.
    Vorrei dilungarmi e commentare come si deve. Vorrei rispondere a Maris, vorrei... ma non ora.
    Giuro che tornerò, e mi sta frullando in mente anche un'idea, tra le tante, dovrei annotarle, perché poi le dimentico...
    Ti abbraccio, e ritorno

    p.s. bellissimi i libri proposti, ma il primo li batte tutti :)

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    1. Cara Monica, immagino!
      Se ne scriverai ti leggerò volentieri.
      Sono sicura che serve parlarne, perchè molte mamme, magari sconvolte o disorientate dalla malattie a questo non pensano. Un po' perchè non se lo aspettano (io pure non mi aspettavo che un medico potesse urlare che se non lo si lascia lavorare lui non visita quando una due-enne piange e si spaventa per i suoi modi bruschi), un po' perchè hanno altri pensieri.
      Ma per tutti quelli che semplicemente si ritrovano un pediatra poco empatico, ribadisco che c'è subito modo di rimediare: cambiarlo o parlarne.

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  4. Post davvero interessante. Anch'io ho dovuto lavorare molto su questo tema e mi sono creata un reparto libri a questo scopo. Ora fortunatamente Edo sembra aver superato la fase di rifiuto e di paura ma è stata davvero dura. Peccato non aver potuto ricorrere a questo post all'epoca!

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    1. Grazie Sunshine, sono contenta che non ti servano più :)
      Se ti va in uno dei prossimi venerdì parlane, così altre mamme avranno strumenti extra. ciao!

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  5. Ciao Cì e grazie per questo post ricco di racconti e dettagli. Fortunatamente non ho avuto con i miei bambini alcun genere di difficoltà, scrivo fortunatamente perchè si ammalano quasi mai, e perchè nelle rare occasioni in cui si presenta la necessità di andare dal medico, affrontano l'esperienza con una fiducia e serenità per me tutte da scoprire ed imparare. Da bambina neppure io mi ammalavo, ma ero una bambina problematica perchè inappetente, la disperazione di ogni mamma (all'epoca Gonzales era ancora un ragazzo ;-)). Mia madre mi minacciava di ricoveri, iniezioni seriali, e terapie invasive, ed io sono cresciuta col terrore di camici bianchi ed ospedali, continuando a stupirmi di me stessa per non aver trasmesso ai miei figli neppure un briciolo delle mie fobie e dei miei traumi infantili.

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    1. Grazie a te Michela, che bello!
      Sia che tu abbia "spezzato la catena" (delle minacce spaventose, per un bimbo lo sono davvero tanto, a volte mio marito ci prova quando è spaventato, ma io lo blocco subito e la butto sul ridere con eSSe! ;)) sia che non abbiate mai avuto problemi :) Anche qui devo dire che stiamo recuperando quest'anno, disastroso ma tutto sommato nella norma a sentire le mie amiche, per 4 anni da sani, ma ci riprenderemo presto! :)

      Mi hai fatto venire in mente quando il medico veniva in casa nostra a farmi delle punture e io mi nascondevo sotto il tavolo.... brrrrr....

      A me la paura è rimasta, per questo mi impegno a stare bene :) ciao!

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  6. La comunicazione sanitaria e' un corso ripetuto e obbligatorio in molti corsi di medicina in quasi tutti i paesi del mondo... Da noi c 'e' molto ancora da fare ed e' molto saggio che siano i pazienti a prepararsi, anche quelli piccoli!! Grazie di questo bellissimo post, stesso tema anche da me oggi, in una declinazione diversa. Un bacio

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    1. C'è anche da noi ora? Sarebbe un primo passo. Quando eravamo universitari c'era un'amica che faceva medicina che mi aveva chiesto in prestito quei libri, all'epoca non c'era.

      Grazie a te, ora vengo a leggerti!

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  7. Davvero interessanti questi libretti! Mi ha incuriosito, in particolare, "Docteur Miaou urgence!"

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    1. E' molto allegra la grafica, traccia lieve una storia a lieto fine a contrasto di un tema che spesso non lo è.

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  8. Ps: dal cellulare non avevo visto il link grazie!!

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    1. Prego! Mi sono piaciuti molto, specialmente quello in cui spieghi il tuo disagio di piccola paziente nel tuo ricordo e l'impressione negativa per medici che non si rivolgono ai piccoli, quasi non fosseero lì. Grazie.

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  9. Come sempre post molto utile e positivo. Noi abbiamo dovuto stare un paio di volte in ospedale ma per fortuna abbiamo avuto intorno tante persone empatiche e capaci, e da allora mio figlio non ha più avuto paura dei medici.
    Non c'entra molto ma oggi ho dedicato un post a te e alle magnifiche letture che mi hai fatto scoprire. Grazie!

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    1. Ciao Marzia, grazie sono poi venuta a leggere e mi ha riempito di gioia il tuo post.

      Sono contenta per il tuo commento, perchè mi piace credere che i medici impreparati sulla relazione e burberi siano un'eccezione (incresciosa), e sempre meno. Le testimonianze sia positive che relative ci facciano riflettere che quando possibile è bene operare una scelta dei professionisti cui affidiamo il nostro bene più prezioso in base all'approccio che hanno.

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  10. Anche noi abbiamo una bella lista di libri con l'argomento ospedale/dottori/malattia ci sono serviti molto,anche se devo dire che non mi hanno mai detto di aver paura del dottore. Solitamente quando siaamo nella sala d'attesa della dottoressa ci buttaiamo su tutt'altro genere, per fortuna la nostra pediatra aderisce al progetto "natiperleggere" e per questo è sempre rifornita di una trentina di libri che cambiano molto spesso per i bimbi in attesa.

    Il mio piccolo è un fan dei cicciottini noi abbiamo cicciottini in città e non sai quanto lo stiamo leggendo, tutti i pregiudizi che avevo sono stati messi da parte, piace e parecchio.

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    1. Guarda io sono sempre un po' guardinga sui libri nella sala d'attesa dei medici ;) in genere me li porto da casa.

      Anche noi lo abbiamo!
      Stessa impressione, però se piacciono a loro... :)

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  11. Certo che lo ricordo!!! Un abbraccio alla piccina. Elena p.s. Come sai, purtroppo noi di medici ne a beviamo visti parecchi.

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    1. Dovremmo reincontrarci, in un luogo con bei mercatini di libri? :) e con tutte e due le piccine sane! ;p
      ps: lo so e vi penso sempre, specie quando relativizzo e mi impongo di NON lamentarmi ;) ciao!

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  12. sono d'accordo con te in merito a quanto sia un dovere del medico sapersi rapportare con umanità al paziente, soprattutto se si tratta di un bambino. Ho cambiato pediatra di mio figlio....proprio perché quella precedente non era assolutamente empatica ne con lui...ne con me...che ero mamma da pochi mesi...e mi beccavo le sue sgridate...

    bei consigli|||

    Moonlitgirl

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    1. Ecco, insinuare insicurezze in una neomamma è proprio una vigliaccata! Hai fatto bene!!!

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  13. Anche io ho vissuto un episodio piuttosto sgradevole con una dr.ssa oculista che dopo aver telefonato in nostra presenza al suo (ex) marito per appioppargli i figli in vista di un weekend con mostra ed essersi incavolata pesantemente, se l'è presa con il cucciolo di tre anni perchè si voleva togliere il pesante aggeggio che ti poggiano sugli occhi per misurarti la vista. Cribbio un po' di amabilità. Io purtroppo non ho aperto bocca, pentitissima anche di non aver scritto un esposto, mi sono rivolta a un servizio privato, costoso, ma efficente. Fortunatamente gli altri casi di contatti diretti con dottori sono stati positivi. Anche quando a due anni la canaglietta si lussò il gomito e un dottore dovette fargli una manovra dolorosa per rimetterlo a posto, cercò in tutti i modi di tranquillizzarlo e ci spiegò che non poteva far altro, ma che poi sarebbe passato nel giro di pochi giorni.
    Libri curiosi, il primo affascinante per la cartotecnica

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    1. E' che al momento noi genitori siamo tutti tesi a parare il bimbo, certo che due paroline a certi medici andrebbero dette, basterebbe forse chiedere di immedesimarsi in un bimbo piccolo e spaventato.
      Molto affascinante, ma ho scoperto che ce ne sono molti dello stesso genere a 4 stanze, ne riparlerò. :)

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  14. Sante parole, Cì! Soprattutto per quanto riguarda la necessità di una specifica formazione in materia di comunicazione medico-paziente.
    Anche io avevo in mente un libro su questo tema per questo venerdì del libro, ma come al solito è rimasto nelle dita... sarà per un'altra volta! bacio!!!

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    1. ...se lo confermi tu, vale doppio! :)
      Leggerò con molto interesse quando parlerai di quel libro, non c'è fretta, purtroppo temo che il tema sarà attuale finchè non passa il concetto anche negli atenei :(

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  15. Purtroppo capita spesso che i dottori che dovrebbero avere maggiore attenzione perchè hanno a che fare con i piccoli, sono invece brutali e poco consoni al rapporto con i loro piccoli pazienti. E poi è più che vero che i piccini ricordano tutto, eccome! Soprattuto le esperienze che li segnano negativamente! Il primo libro è davvero bello. Da noi credo che andrebbe alla grande: tutto ciò che dalla pagine dei libri "prende vita" è sempre molto apprezzato!

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    1. Sai la beffa? Che sono andata nel super mega ospedale grande convinta che ci fosse un professionista dedicato a pediatria, invece mia figlia era nelle prime visite per tutti. Incredibile. E questo medico secondo me non aveva grande amore per i bambini, o forse era in giornata no, però non ha fatto nulla per recuperare o abbozzare scuse, anzi ci ha trattati malissimo.
      Certo che ricordano, la mia ora ne ha 4 ma quando ho parlato alla pediatra all'ultimo incontro di quell'esperienza lei ha detto che non ci tornerà mai da quel dottore ;)

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  16. Bellissime riflessioni, come sempre nel tuo blog! Io non ho mai mentito al Topastro ma so che tanti genitori lo fanno. Non so dirti se è giusto dire sempre la verità. Ci sono bimbi che, se preventivamente informati di una futura visita, si spaventano ugualmente, si agitano e piangono ugualmente quando arrivano in ambulatorio... Io e Topastro abbiamo avuto pochissime brutte esperienze. Un paio di volte abbiamo trovato il sostituto della nostra pediatra e ho dovuto assistere, senza poter dire nulla, a una vista fatta con la mascherina sulla bocca... Niente saluti nè sorrisi al bimbo... Forse siamo così tanto fortunati con la nostra cara pediatra che ci siamo abituati fin troppo bene. Lei prende in braccio i bimbi, sorride, parla sempre con calma e cerca sempre di convincere il bimbo, a seconda dell'età, a farsi visitare senza usare la forza. Topastro ha imparato ad aprire la bocca grande grande come un leone per mostrare la gola senza bisogno di usare il bastoncino abbassalingua. E quando la dottoressa prescrive qualche medicina parla a lui! Gli spiega cosa deve prendere e il motivo! Il dottore che ha effettuato il prick test al Topastro gli ha disegnato un bruco su ogni braccio e gli ha parlato per tutto il tempo dell'esame. Anche l'esame del sangue, Topastro sapeva di doverlo fare, non è stato un trauma. Abbiamo anche un oculista che ci ha consigliato di giocare a casa con le "E" prima della visita e Topastro è arrivato all'appuntamento preparato e pronto a giocare. Sono super d'accordo con te, chi è medico e lavora con i bimbi dovrebbe essere conscio della responsabilità che ha. Un bimbo traumatizzato per una visita non dimentica facilmente l'accaduto! Purtroppo non è così e tante mie amiche mi hanno raccontato episodi molto tristi. Ora ci hanno dato il nome di un dentista bravo con i bimbi. Voglio portare Topastro a fare la prima visita e deve trattarsi di un medico paziente e bravo perchè voglio che Topastro instauri un buon rapporto con lui.

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    1. Grazie Pollon, sempre prodiga di complimenti gentili :)
      Non credo sia giusto mentire: poi passa il concetto che "persino i tuoi ti possono fregare". La posta in gioco è troppo alta, ci si gioca la loro fiducia. E poi si da un cattivo esempio. tra l'altro secondo me è controproducente. Piuttosto una mezza verità, creare un evento parallelo (e non perchè lo faccio io, ma perchè io sono arriva nel mio caso a capire che a dire che si va perchè serve ecc ecc a lei non bastava come motivo per superare la paura, per cui ho aggiunto un motivo che la potesse stimolare: portare un disegno significa che la giornata viene organizzata per fare un lavoretto con lo scopo di uscire a consegnarlo, come abbiamo fatto l'ultima volta ed è andata bene perchè i primi 5 minuti la pediatra ha lodato la bimba e apprezzato il disegno e dopo è stato tutto più semplice, poi ogni mamma conosce il suo bimbo e può inventarsi cosa fa al caso specifico)

      Mi interessa molto questa cosa del giocare con le E anche noi dovremo farla e sarà utile questo suggrimento il prossimo anno. Grazie!

      E per il dentista per fortuna sono a posto: quello dove vado io fa ridere in partenza, è un uomo simpaticissimo e burlone, è quello di famiglia da sempre e ora c'è anche la figlia che è anche lei dentista ed è molto molto delicata e simpatica ma aspetto ancora un po'. Peccato che sei lontana... ;) ciao!

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    2. Tu hai ragione ma io non mi sento di giudicare in maniera negativa al 100% il comportamento di mamme che conosco. Proprio perchè conosco i figli. Però forse mi sono espressa male. So che certe volte comunicano ai loro bimbi solo pochi minuti prima una visita o un altro evento che sanno che sarà poco gradito. Proprio mentire in senso stretto forse no. Però sai che faccio, magari la prossima volta accenno al tuo suggerimento che è davvero una buona idea, si si. E non lo dico per lodarti ma perchè lo trovo un modo davvero carino per aggiungere a un evento poco gradito, la visita, qualcosa di bello. Io invece sono una di quelle mamme, che come te, prepara il bimbo alla visita. Nel caso della visita oculistica abbiamo iniziato a preparci dieci giorni prima dell'appuntamento. Trovi il post qui
      Nelle scuole infanzia a Rimini i bimbi fanno una visita ortottica durante il secondo anno ovvero quando hanno 4 anni circa. Topastro l'ha fatta poche settimane fa. Però, considerati i familiari con malattie e difetti della vista, io l'ho portato a fare una visita privata già a 3 anni.
      Il dentista dove vado io è bravo ma per il Topastro vorrei andare sul sicuro. Così ho chiesto consiglio a chi ha bimbi più grandi di me. Mi hanno detto che non è male fare una visita verso i 4/5 anni.

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    3. Certo ogni caso è a se' e dirlo pochi minuti prima non è mentire, anzi è GIUSTAMENTE non spaventarli prima del tempo. Anche eSSe si spaventa se lo dico al mattino quando prendo l'apt.! Io lo dico quando inizio il lavoretto "perchè oggi non portiamo il disegno che avevamo promesso?" e via. Guarda che non è detto che funzioni, io ho lasciato una porticina aperta la volta prima "e la prossima volta portiamo un disegno", insomma sta cosa l'ho studiata nei dettagli perchè la penutima volta eSSe si era nascosta sotto la sedia! :( ed aveva paura-paura (anche perchè era molto sottosopra per quello che aveva quella volta).

      Io personalmente so che siccome dalla pediatra ci si deve tornare ogni tanto e non si tratta di visite traumatizzanti è uona occasione lavorare sulla relazione con la figura del medico e la fiducia di una comunicazione schietta in famiglia (dopo ovviamente io rimarco: "Visto? non è stato spaventoso, è simpatica la dottoressa, vero?").
      Io semplicemente sono convinta che è proprio controproducente mentire sistematicamente (anche perchè i bimbi osno svegli!), però è semplicemente la mia opinione :)

      Mi ha fatto molto piacere questo scambio, grazie Claudia!

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    4. Anche a me fa sempre piacere chiaccherare con te. Io sono d'accordo, neppure io mento mai a Topastro riguardo le visite. Neppure quando era programmato il prelievo del sangue gli ho detto una bugia, penso che altri lo avrebbero fatto. Ho cercato di spiegargli nella maniera più semplice e senza inserire troppi dettagli quello che sarebbe successo. Comunque mi piace proprio tanto il metodo che hai inventato :-) anche se vi auguro di dover preparare pochi disegni per la dottoressa!

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  17. Ho appena scritto un post proprio sui "favolosi" medici che continuo ad incontrare!!!
    Belli i tuoi consigli e bellissima l'idea delle strategie per rendere meno traumatica la visita! Me le segno subito!!
    Peccato per lo scivolone della dottoressa Miao...questo libro (in francese) mi ispirava parecchio.
    E ti "ruberò" anche l'idea dello scatolone segreto...ho comprato al Puzzolo così tanti libri per i prossimi vent'anni che a volte non li ricordo neppure! :P
    A domani!!!!!
    Loretta

    P.S. Grazie per avermi ricordato il Dynamo Camp! ;)

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