mercoledì 13 luglio 2011

Se lo rispetti proteggilo: istruzioni per viaggiare sicuri!

Estate periodo di vacanze per molti, o comunque di gite, di spostamenti, di problemi a volte.
Assicurare un bimbo nel suo seggiolino è IMPORTANTISSIMO!
E' una di quelle cose su cui non è possibile trovare compromessi, c'è in gioco la vita del nostro bambino e il suo diritto alla sicurezza.

Solo che tra il dire e il fare...
Un paio di amiche mi facevano notare che è sterile criticare chi non riesce sempre a legare i suoi bimbi, certo da voce alla nostra rabbia, alla preoccupazione per quei bimbi in pericolo, ma è più utile aiutare questi genitori&nonni&co con consigli e suggerimenti. In effetti se al nostro dissenso aggiungiamo un po' di empatia forse vedremo qualche bimbo legato in più...

Condivido le riflessioni che ho maturato sulla base della nostra esperienza, sperando siano di utilità: magari ci sono dei genitori che cercano delle istruzioni per l'uso e non osano confessare le loro difficoltà. Ogni commento e testimonianza sarà il benvenuto!


La nostra bimba è all'inizio parsa refrattaria all'essere costretta in un ambiente chiuso.
Dal viaggio di ritorno dall'ospedale in poi ogni spostamento i primi mesi era un po' un trauma e noi eravamo proprio inesperti.

Un vero stress!
Mi è servito riflettere su come si può sentire un bimbo di pochi mesi: non deve essere divertente stare costretti in un seggiolino legati stretti, specie quando si ha poca cognizione di cosa ci accade intorno a se', e non parliamo di come mi immagino ci si possa sentire in inverno, tutti infagottati, bloccati come salami, accaldati, costretti, intrappolati! E' straniante perchè non si ha nozione dei motivi per cui ci si muove, ed è presto per comprendere fino in fondo tutte le ragioni dei grandi.

Quando poi si iniziano ad acquisire le prime capacità motorie tutto si complica per alcuni.
Certamente per ogni età ci sono strategie diverse per rendere i viaggi più piacevoli per i bimbi e sereni per i genitori, partiamo dall'inizio.


Neonati, riflessioni sulle dotazioni ideali.

Se ancora non avete nulla valutate una culla che sia omologata per essere allacciata in auto, comprate anche le cinture per culla. Altrimenti comprate un buon seggiolino gruppo zero: vi durerà tantissimo ed è meglio dell'ovetto, che, ci tengo a ricordarlo, va usato SOLO per brevissimi periodi (ogni ora e mezza o due, ci si dovrebbe fermare e far fare una pausa al bimbo, perchè la posizione non è ottimale per la schiena e NON usatelo come sostituto al passeggino!).
L'ovetto ha però un vantaggio: se è di quelli che si agganciano sul passeggino e poi sul pezzo già legato in auto quando il bimbo dorme lo potrete spostare molto comodamente e poi trasportarlo senza svegliare il bimbo in casa. D'altronde un buon seggiolino gruppo zero è molto molto pià confortevole per il piccolo. Seguite correttamente le istruzioni sul come e dove si posiziona, le trovate anche sul sito della Polizia.


Primi mesi, e se appena lo metto nel seggiolino urla o si parte in un momento no?

Forse vi siete trovati in situazioni difficili, tra urla insopportabili e pianti strazianti, qualche parente vi avrà pure accusato di essere un aguzzino paranoico, seminando dubbi in voi, o addirittura avete ceduto per sfinimento qualche volta o vi siete inventati qualcosa, magari in coda, perchè accidenti come si fa a sentirlo quasi soffocare per i singhioizzi violenti, costretto in quel "coso"? O, nei casi più estremi, avete rinunciato a qualsiasi spostamento in auto non strettamente necessario.

Sono tra questi genitori, ho vissuto l'incubo di un bimbo che ha ODIATO cordialmente il primo seggiolino, era un ovetto.

Ci son state volte in cui andava tutto liscio, addirittura in certi periodi il viaggio in auto garantiva sonno per la bimba e riposo per noi :) altre volte è stato allucinante: dal momento in cui si entrava in auto ed era chiaro che quello era un momento no!
Mi è capitato di metterci 5 ore per fare 150 km, fermandomi mille volte, maledicendomi per aver pensato di poter portare in gita una dolce neonata che fino al giorno prima non batteva ciglio in auto e poi improvvisamente tutto era cambiato (ma a casa in qualche modo si doveva tornare...).

La necessità aguzza l'ingegno, ecco alcune strategie per evitare di impazzire e per rispettare il nostro bimbo.


Condividiamo i nostri piani

Ricordiamo che i piccoli passeggeri non sanno che succede: li preleviamo da casa, magari erano al calduccio in fascia, usciamo e al posto di fare un giretto all'aria aperta li costringiamo in un supporto freddo e rigido, spesso scomodo e non fisiologico nei primi mesi, che ne impedisce i movimenti!
Ci sono ottimi motivi per lamentarsi.

Non è mai troppo presto però per condividerle paure e motivazioni, perchè l'intenzione, la promessa di un'esperienza positiva ("torniamo a casa da papà /mamma, a farci le coccole", "andiamo a trovare la nonnna", "andiamo a comprare la pappa, vedremo quella signora simpatica...", ecc), come la preoccupazione o valori ("ho paura che ti faccia male", "anche io mi lego sempre con la cintura"), vengono sicuramente comprese dal bimbo, e lo aiutano a tranquillizzarsi. Parliamole/gli dolcemente, sorridendo, capirà che abbiamo preso in carico il suo disagio, si sentirà rassicurato. 

In assoluto sono contraria all'uso di "premi e punizioni" che scattano per tenere buono il bambino, è un sottile ricatto morale, sortisce risultati migliori fornire un buon esempio, condividere le motivazioni di una scelta - a misura di bimbo - più che "imporre" o forzare col ricatto, perchè in quest'ultimo modo il bimbo non ha occasione di capire, interiorizzare e responsabilizzarsi e quando non ci sarà nessuno che lo ricatta che farà?


Scegliamo l'orario tenendo in considerazione quello dei pasti.

MAI partire in orari vicini al pasto quando sono lattantini! MAI! E' quasi matematico che se ha fame sarà un bruttissimo viaggio per il bimbo è per gli adulti! Si parte sempre dopo la poppata (se possibile, se no ci si ferma al primo segnale di fame).

Per chi allatta c'è una risorsa estrema, il cosidetto allattamento acrobatico: guardate questo video, il bimbo resta nel seggiolino al sicuro, la mamma con la cintura di sicurezza, è una soluzione di emergenza, utile quando si è bloccati nel traffico, da evitare in movimento.
Se si parte o si è in viaggio a ridosso dell'ora della poppata conviene farla (in un'area di sosta) mettendo il bimbo nel seggiolino gli ultimi istanti, allattando con questa tecnica, così si addormenterà già lì dentro e non correrete il rischio di svegliarlo mettendocelo.


Partiamo ben organizzati con bevande e cibo per ogni eventualità. Sempre.


Mai dimenticare una borraccina piena (d'acqua)! Se però ci si dimentica i bimbi si divertono - e riescono benissimo - a bere dal tappo delle bottigliette normali.


Quando iniziano a fare le prime esperienze col cibo solido, una galletta, dei crackers non salati e senza grassi, un pezzo di pane, o un biscotto duro possono aiutare tanto: può esserci un calo di zucchero in un lungo viaggio, o semplicemente si avvicina l'ora del pasto, o forse qualche dentino da fastidio.  Attenzione però a non utilizzare il cibo come ricompensa (si dovrebbe davvero evitare la "caramella se stai buono"): si crea un rapporto poco sano col cibo. 
Se si tratta di viaggi brevi e quotidiani può aiutare trovare una routine piacevole (canzoncina, animaletti dell'auto "andiamo a trovare i tuoi amichetti che ti aspettano in macchina! :)" cibo duro da sgranocchiare se in fase di dentizione o oggetto da mordere, cibo pronto in caso di calo di zuccheri, acqua! - sempre utile dopo i 6 mesi, specie se fa caldo -).


Attenzione alla temperatura

Se è inverno potremmo averli imprigionati in un tutone imbottito e poi pure nel seggiolino! Se estate il caldo può essere un gran fastidio e innervosire... 

Vesto a strati in inverno: in auto teniamo una felpa o golf pesante che sta sopra i vestiti normali, ma niente giaccone nel seggiolino, all'inizio una pashmina leggera ma che scalda che poi tolgo quando l'auto si è riscaldata. Ottime le mantelle, son pratiche da togliere si riciclano come copertine quando l'auto è ancora fredda. D'estate piuttosto che entrare in un "forno" aspetto 5 minuti coi finestrini aperti, prima di entrare in auto...


Obiettivo divertire e coinvolgere!

Una strategia vincente è cantare, anche se siete stonati, tanto il vostro bimbo non lo sa (e nessuno lo è veramente, la voce si educa :-) ).

Se già entri in auto canticchiando una canzoncina divertente e il bimbo è complice il più è fatto: sarà di buon umore e distratto nella fase di aggancio, che può far spazientire di piu' un bimbo specie in inverno.
Funziona molto meglio quando crescono un po' e canticchiano anche loro.
E non occorrono grandi repertori, basta un vocalizzo.
Quando la mia aveva un anno facevamo un giochino: a Natale ci era arrivata una cartolina con delle renne che facevano un coretto a piu' voci, l'avevamo cantata in auto col papà a più voci e poi io partivo e lei mi seguiva. 
C'è un  vantaggio non secondario: vi rilasserete un po' anche voi (io ero tesissima in certi periodi all'idea di uscire e non sapere se poi il viaggio sarebbe andato bene o no), sarete più calmi, trasmetterete un messaggio di serenità del tutto positivo.

Dai 5/6 mesi si possono dare in mano (legandoli con un nastro al seggiolino) quegli orrendi - parere personale - giochini sonori con canzoncine tormentone (a mali estremi...): meglio sentire del piccolo ragnetto 100 volte che il pianto di un bambino!
Anche i pupazzini o giostrine che si appendono al gancino portaabiti o alla maniglia possono essere fonte di intrattenimento, perchè è a questo che occorre pensare.


Valutiamo tutte le ipotesi


Se non si tratta di sete, fame,  sonno,  necessità di cambiare il panno / espletare bisogni fisiologici,  caldo, freddo, stanchezza, preoccupazione, supporto scomodo, eppure c'è ostilità a mettersi nel seggiolino è importante capire qual'è il problema. A volte è banale e non ce ne rendiamo conto perchè siamo così preoccupati che pensiamo a chissachè. P.e.: briciole nel seggiolino che danno fastidio (presente quando ci sono briciole nel letto o un sassolino in spiaggia sotto la schiena?) sole in faccia (usate le tendine parasole, nel caso di viaggi lunghi mettete il seggiolino dal lato dove non batterà, è facile prevederlo in base alla direzione che si prende)! il cappellino si è spostato sugli occhi, la giacca tira e li strozza,  altro...a volte è solo bisogno di coccole extra e rassicurazioni, una pacca sulla spalla e una parola amica.
Partiamo sempre con una decina di minuti extra per gestire bene questo momento.

Se il bimbo piange è bene aspettare qualche minuto. Magari siamo stati troppo bruschi. Magari non abbiamo comunicato efficacemente i nostri piani (anche dire: -lo so che sarà un po' una noia per te perchè non ami molto stare nel seggiolino, ma stiamo andando a ... fa differenza), non abbiamo tenuto conto delle sue emozioni (magari voleva fermarsi un po' di piu' a giocare...), insomma non lo abbiamo considerato perchè siamo coi minuti contati!
Ecco questo non è equo. Proviamo a inserire questi 10 minuti nella nostra pianificazione.


Normali fasi di crescita
Crescendo e girando il verso del seggiolino nel senso di marcia è tutt'un altro vivere!!! Guardano fuori, si svagano, wow! sembra una passeggiata! :)
(a conforto di chi è nella fase terribile del rifiuto... )


E se il danno è fatto, se fino a ieri non lo si legava e d'improvviso si cambia idea?

Credo si faccia un dono importante ai nostri bambini quando abbiamo il coraggio di assumerci fino in fondo le nostre responsabilità di adulti: ammettere di aver sbagliato è un atto dovuto, specie se l'errore li coinvolge.

Quando ho compreso di aver fatto errori con mia figlia semplicemente gliel'ho detto.
La comunicazione nonviolenta mi è stata sempre d'aiuto nel comunicare cosa per me era importante arrivasse.
Fossi la mamma di un bimbo grandicello che non veniva p.e. legato per brevissimi tragitti semplicemente direi che cosa mi ha fatto cambiare idea, cosa mi preoccupa, perchè per me è importante si leghi. Con onestà.

Non esistono genitori perfetti, salvo nelle pubblicità. E quei modelli fanno solo danni, creando frustrazioni e aspettative non realistiche.

Un genitore "reale" sbaglia, e in quel momento ha occasione di mostrare che ammettere un errore e chiedere scusa è qualcosa di positivo e virtuoso, ha modo di mostrare che ci si può correggere e migliorare, che ogni giorno si impara qualcosa di nuovo, che se è il caso si cambia idea.


Spero con questi due post sulla sicurezza e sul rispetto di aver fatto cambiare idea a qualche scettico, o a chi si era arreso per sfinimento...




Nessun commento:

Posta un commento


Grazie per il tuo commento, le tue impressioni per me sono preziose :-)
È attiva la moderazione.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...