domenica 30 gennaio 2011

Riso integrale freddo, con lenticchie e mela

Riso integrale Gange freddo, con lenticchie, uvette e mela al profumo di Cardamomo affumicato



Questa ricetta è nata dalla mia passione per gli accostamenti curiosi e per il riso, nelle sue tante varietà.

venerdì 28 gennaio 2011

Tortino di catalogna

La ricetta precedente può essere realizzata anche con la catalogna, da cucinare al pomodoro.
Ne ho già parlato qui.
Copio un mix delle due ricette per vostra comodità, con qualche suggerimento dedicato a questo specifico tortino.

giovedì 27 gennaio 2011

Tortino di cardi

Adoro le verdure invernali, specialmente quelle amare, depurative, ipocaloriche, con tante proprietà interessanti.

Amo variare le pietanze che cucino e seguire la stagionalità mi permette di farlo con qualche stimolo in più (se avessi più tempo trascriverei anche più ricette, ma piano piano...).

E se anche voi volete seguire il ciclo della natura quando fate la spesa, dal blog di DePuRiAmo ecco il "Cosa si mangia in Gennaio":
Frutta - kiwi, arancia, limone, mandarino, mandarancio, mela, pera, pompelmo, frutta secca.
Verdura - barbabietole, broccoli, carciofi, cardi, carote, catalogna, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza, cavolini di bruxelles, cicoria e cicorino, coste, crauti, erbette, finocchio, indivia, lattuga, porro, radicchio rosso, rapa, scorzobianca e scorzonera, spinaci, topinambur, valerianella, zucca.


Per esempio mi piacciono molto i cardi, in questo periodo, poi, sono meravigliosi e più teneri in virtù delle gelate degli ultmi giorni, li ho scoperti relativamente da poco e ne sono entusiasta.
A questo link troverete tantisime informazioni su questo ortaggio, pochissimo calorico e molto saziante, e suggerimenti su come sceglierlo quando lo acquistate, come pulirlo e cucinarlo alternativamente. Parenti torinesi mi dicono che sono stupendi con la Bagna Cauda,
un'esperienza culinaria quasi mistica che ho avuto l'occasione di gustare una sola volta nella vita in visita dalla zia che custodisce l'antica ricetta di famiglia (2 giorni di preparazione!!!)

Questo tortino nasce dalla voglia di rendere accattivante una verdura per cultori dei gusti amari, è una ricetta che faccio spesso ed ha convinto molti scettici, vedrete fotografie di due varianti.

Versione con impasto per metà integrale e veg parmigiano

martedì 25 gennaio 2011

Torta di mele leggerissima!

Da tempo sperimento con i dolci da forno, un'avvincente sfida.
Negli anni ho fatto varie sostituzioni degli ingredienti più classici: a causa di intolleranze alimentari, preferenze, necessità, gusti, curiosità, di amici e parenti e mie.

Ho così elaborato ricette senza latte e derivati, senza zuccheri raffinati, dolcificando in tanti modi alternativi, con farine diverse, senza grassi, senza lieviti, senza uova, ipocaloriche, ben digeribili, sane...  eppure ancora golose!

Saper sostituire e fare un dolce anche senza i canonici ingredienti permette non solo di potersi organizzare con qualsiasi tipo di ospite ed essere perfettamente consapevoli di cosa mangiamo, ma anche poter produrre qualcosa di buono quando la voglia di dolce è improvvisa e la dispensa è quasi vuota.

Questo è il mio ultimo esperimento; in questo periodo sto lavorando sull'alleggerire, diminuendo le calorie e controllando gli zuccheri.

Torta di mele leggerissima
(senza derivati di origine animale)

Ingredienti:
100 gr di succo di arancia
230 gr latte di riso
50 gr sciroppo di Agave
30 gr olio di riso
10 gr zucchero di canna integrale
1 bustina di lievito vanigliato
190 gr farina 00
1 banana
4 mele
5 noci
cannella

Procedimento:

Accendere subito il forno, in modalità ventilato, a 180°C, così andrà a temperatura mentre impasterete.

Tutti gli ingredienti, specialmente quelli liquidi,  devono essere a temperatura ambiente, nel caso siano freddi la lievitazione verrà compromessa. Un modo semplice per riscaldare ingredienti che vengono dal frigo è porli sul calorifero, già nella ciotola che userete per impastare (prima di aggiungere il lievito).

Se avete dei piccoli aiutanti, questo è il loro momento!
Spennellare con un goccio di olio di riso il vostro stampo (nella foto uno fiore in silicone), così che sia pronto per le fasi successive.

Gli ingredienti devono essere aggiunti ed amalgamati nell'ordine in cui li ho elencati.

Personalmente uso una ciotola per impastare nella quale aggiungo direttamente gli ingredienti pesandoli man mano, e un frullatore a immersione (con le palette per montare la panna) affinché l'impasto incorpori aria.

Di solito vado totalmente a occhio (al massimo mi regolo con cucchiai e tazze), regolandomi sulla consistenza dell'impsto (liquido ma viscoso), ma quando sto sperimentando una sostituzione cerco di essere molto precisa finché non trovo l'equilibrio che porta al risultato che voglio.

Cruda, prima di infornare
La frutta va aggiunta dopo aver trasferito l'impasto liquido nello stampo, badando a distribuirla bene, specialmente la banana, che va sminuzzata a pezzi piccoli; contribuirà a dolcificare la nostra torta.
Gonfierà parecchio e anche la frutta occupa posto, regolatevi di conseguenza nello scegliere lo stampo.


Infornare per circa 20 -25 minuti.
Fare la prova dello stecchino per capire quando è cotta, attenzione a che non si bruci. Di solito io punto a 20 minuti il timer e gli ultimi 5 riduco un po' la temperatura.

Appena sfornata
Capovolgere e servire tiepida, con una spolveratina di cannella, se vi piace, e per i più golosi di zucchero di canna!

Note: la prossima volta voglio ridurre l'olio (in precedenza avevo provato con 20 grammi e viene molto bene, ma si trattava di un dolce al cioccolato, c'erano ingredienti diversi) e ridurre lo sciroppo di Agave, sul quale trovate qui un ampio approfondimento a favore e uno contro. Personalmente non mi ha convinta al 100%: è prodotto dall'altra parte del mondo (credo nella scelta di preferire alimenti a km Zero), ed è veramente dolcissimo, devo ancora trovare una proporzione corretta, valutando le proprietà e caratteristiche dei vari dolcificanti.

Riflessioni etiche e salutiste espletate, intanto il risultato è ottimo: è un dolce leggerissimo!

Ideale per la colazione o per la  merenda dei bimbi!


lunedì 24 gennaio 2011

Abiti "da bambola" (Barbie come "Pretty woman"...)

Sabato è entrata in casa nostra la prima Barbie di mia figlia: quanti ricordi!
Era contenta ed eccitata, una gioia vederla.
Però qualcosa stonava... ho subito pensato:
"Per quale motivo queste bamboline sono vestite da cubiste?"

Il vestitino in dotazione era davvero inguardabile, una via di mezzo tra la tenuta quasi adamitica di Jane, con una sola spallina, e un copricostume che appena copriva le natiche e per di più, tocco decisivo, accessoriato di scarpe con zeppe e tacchi da vertigini con allacciatura alla schiava - tremende! - Ma chi li studia?

Occorreva ridare un po' di dignità a questa bambola, compagna di giochi dell'infanzia di molte di noi, e già accusata di esser responsabile dei disordini alimentari di schiere di ragazzine... Soprattutto occorreva dare a mia figlia un modello più vicino alle donne che vorrei ammirasse, così, ci siamo subito messe al lavoro per fare dei nuovi vestitini.

Da piccola sognavo di diventare come Cocò Chanel, poi ho preso tutt'altra strada, questa è un'occasione fantastica per tornare bambina e giocare insieme a mia figlia a fare la stilista.



Ho cercato tra le calzine ormai piccole di mia figlia, con l'idea di sfruttare la dimensione del tubolare ideale per farne un abito per la bambola, e ne ho trovate un delizioso paio rosa, un po' vissute se vogliamo, ma perfette per la causa: è solo un primo esperimento.
La lavorazione e la misura tra l'altro hanno permesso davvero una resa insperata.

Per prima cosa abbiamo tagliato a metà piede la calza, proprio sotto il calcagno.
Ci ritroviamo inaspettatamente con un tubino già modellato, orlo al fondo perfetto, al ginocchio, gonna svasata con un plissè tra il seno e i fianchi che accentua il punto vita e con addirittura le impunture per il seno (quelle del calcagno) a misura della bambola!

Ottimo!

A questo punto si è trattato di decidere come finirlo, abbiamo fatto alcune prove.

Abbiamo tagliata anche la punta per ottenere un pezzo di tubolare plissettato (a costine) per fare delle maniche o un coprispalle.
Mia figlia ha notato che la punta della calza può diventare un bel cappellino: recuperemo l'idea più avanti.


Tenendo il pezzo di tubolare come nella foto a sinistra si ottiene un abito accollato con mezza manica, sarà sufficiente cucirlo sul seno e sulla schiena per fissarlo e finirlo con un nastrino per stringere bene il collo, opzione che valuteremo in seguito.

 Mia figlia desiderava un abito meno accollato, per cui abbiamo giriamo il tubolare per fare una prova del risultato finale e vedere dove cucirlo per fissarlo al tubino.

La prova di spalle: non male.

Ho tenuto le costine sul davanti e la maglia rasata sul dietro per il tubolare, invertito con l'abito che davanti ha il tessuto sul seno maglia rasata e sulla schiena le costine.

Procediamo fermando con pochi punti le manichine e lo scollo  ottenute con il tubolare come nella fotografia.

Nella mia scatola dei fili ci sono sempre tanti tesori, conservo bottoncini carini, nastri, applicazioni varie... La bimba voleva assolutamente un fiocco sotto il seno e ...abracadabra ecco comparire uno di quei nastrini con cui sono legati i cartellini dei prezzi degli abiti: abbiamo fatto un piccolo fiocco, fermato con pochi punti il nastro nel centro dell'abitino, sotto il seno, e utilizzato i nastri sotto il fiocco come una cintura, per accentuare il punto vita senza però esasperarlo.
Un piccolo automatico, o gancetto, o bottoncino vi permetteranno di allacciare / slacciare questa cinturina sul dietro.

Risvoltate i bordi, dopo averli orlati (ma anche no...), sistemate le manichine e lo scollo, e la vostra bambola è pronta: ora sembra un'elegante fanciulla, vestita in modo sobrio ma femminile, pronta per un qualsiasi occasione.

Che ve ne pare?


....e da questa idea sono nati gli Appuntamenti CreAttivi!
Venite a scoprire cosa sono e divertitevi con noi!

venerdì 21 gennaio 2011

Spremute frullate per brindare alla salute

Le giornate si allungano, la luce risveglia i sensi e rinvigorisce lo spirito...

E' il momento ideale per cambiare rotta se ci siamo un po' impigriti nelle lunghe giornate invernali, non nel solito modo punitivo, ma con piccoli gesti: diamo inizio ad un cambiamento graduale di abitudini, lento e spensierato, anzi proprio con allegria e lieta consapevolezza!

Il week end è alle porte, abbiamo più tempo, organizziamoci per dedicarci qualche ora di coccole verso noi stessi, perché di questo stiamo parlando: ci tratteremo meglio, ci siamo un po' trascurati!
Lasciamo da parte calcoli e aspettative, questo è un regalo, non deve esserci ansia da prestazione, occorre solo partire e subito godremo degli effetti benefici di queste piccole attenzioni che diventeranno abitudini con poco sforzo.

E' il mio proponimento, chi si aggrega?
Ho due obiettivi: giornate meno sedentarie e un po' di dieta disintossicante!

In realtà è da qualche giorno che sono partita: son tornata alla mia dieta salutista (in linea di massima, eh!) e ho iniziato, p.e., a uscire a piedi ogni volta che è possibile, vedo già i risultati! Piccole commissioni, cercare parcheggio un po' più lontano, scendere sempre a piedi ma anche salire se non ho pacchi, camminare mentre sono al telefono, ecc. Le solite cose che consigliano tutti, pochissimi minuti al giorno, infilati tra una cosa e l'altra, ma è vero: funziona! Mi sento più tonica e invogliata a continuare.

Basta una passeggiata all'aria aperta per iniziare: per qualcuno sarà un week end di neve, cosa c'è di meglio che uscire mentre i fiocchi cadono candidamente sulle nostre teste, e magari correre come (o con i) bambini con la testa all'insù?

Secondo obiettivo: dieta sana ed equilibrata, un rapporto consapevole e sereno con il cibo.
Negli anni ho imparato tante cose sul mio rapporto col cibo (Un libro davvero illuminante è "Mangiare per scelta, non per abitudine", di S. Haskvitz, Edizioni Esserci) e cucinare mi piace molto, sono costantemente a caccia di informazioni, avendo quelle giuste diventa facile scegliere i cibi più sani, cuocerli e associarli nel modo più corretto, inventare e assaggiare qualcosa di nuovo: ci sono alimenti e ricette, che soddisfano il palato, il bisogno di salute di ognuno e prima ancora sono un piacere per la vista e ...danno anche una sana assuefazione!

Partiamo dalla colazione, il pasto che nel week end possiamo curare di più, perché c'è più tempo. Ecco un succo da gustare in pieno relax, appena svegli, oppure a merenda. E' sempre meglio consumare la frutta lontano dai pasti, o prima.

E' allegramente colorato, mette di buon umore! E' sano, contiene molte vitamine e sali minerali, un antiossidante naturale, è fresco e gustoso ed è anche semplicissimo da realizzare:

Ingredienti e preparazione (per tre persone):
spremere 4 o 5 arance dolci, un mandarancio - o un paio di  mandarini piccoli -, e mezzo limone maturo (non temete, non si sentirà granché e fa molto bene!), sbucciare una carota dolce (assaggiatela, se è amara la aggiungerete la prossima volta o rovinerà il gusto), tagliarla a metà per la lunghezza e poi a fettine sottili sottili (con una mandolina o anche semplicemente con lo sbuccia patate), mezza mela fuji (o anche una intera se non vi dispiace che il succo prenda la consistenza di un frullato), o altra qualità succosa, tagliata finemente, quindi metter la frutta solida in un contenitore per liquidi sufficientemente alto e largo per poter usare un frullatore a immersione (se nel "corredo" dell'elettrodomestico c'era il contenitore ad hoc, è l'ideale, io uso quello) con tanto succo fino a riempire al massimo metà del contenitore: frullare bene bene bene... quindi dividere equamente nei bicchieri e aggiungere il restante succo di arancia.
Non occorre zuccherare! Se vi piace più liquido o volete bere di più :-) potete aggiungere un po' di acqua anche gasata se amate le bollicine (mio marito fa così, a nostra figlia e a me piace bello denso!).

Perché un succo fatto in casa e non quei comodi succhi confezionati? Innanzi tutto la prossima volta che sarete a far la spesa date un occhio alla composizione: percentuale di frutta a volte minima, zuccheri aggiunti, conservanti, coloranti, additivi, succo ottenuto da concentrato... fanno ingrassare, alzano la glicemia, sono bibite che non apportano nessun valore al nostro fisico, ma anzi abbondanti dosi di zuccheri extra di cui non abbiamo davvero bisogno.

Anche le spremute fresche e senza zuccheri aggiunti comunque non sono sane come quelle appena fatte, ma se in settimana non avete tempo, vanno meglio dei succhi classici: controllate sempre gli ingredienti, io compro solo quello con 100% di frutta, non ottenuti da concentrati, e nessuno zucchero aggiunto. Se ne trovano di arancia, pompelmo, ananas e mela (attenzione ai succhi di mela, verificate la provenienza e preferite i produttori locali. Entrando nel novero dei prodotti consumati nei fast food sono a rischio contaminazione di batteri molto pericolosi, come l'esclerichia coli, googolando troverete dettagli)

Questo è un piccolo gesto, che prende qualche minuto extra, è vero, ma da una soddisfazione enorme, ci abitua e invoglia a consumare alimenti sani e che aiutano il nostro sistema immunitario a fortificarsi e tutto il nostro organismo ne ha beneficio. Gustatelo ricordando che è la prima delle coccole che vi riserverete per prendervi cura di voi.

E' il momento del brindisi, pronti?
- Cin cin, alla salute!

lunedì 17 gennaio 2011

Yogurt fatto in casa

Edit: questo è l'ultimo post con alimenti di origine animale pubblicato su questo blog, sarà utile a chi è in transizione e più in generale a chi  vuole provare ad autoprodurre lo yogurt, anche e soprattutto quello vegetale! :-)

Mia figlia adora lo yogurt fatto in casa... per cui, anche se cerco di limitare il consumo di alimenti di origine animale nella nostra alimentazione familiare e di variare il più possibile la sua di onnivora curiosa, con le debite attenzioni circa la provenienza del latte, accontento volentieri questa sua preferenza.


Ho iniziato a fare lo yogurt in casa qualche tempo fa, volevo uno yogurt sano per lei.
Come è noto ai più attenti, gli alimenti per bambini sono spesso pieni di zuccheri aggiunti, subdoli additivi che creano dipenza, dicono alcuni; è certo che prodotti così edulcorati non siano affatto sani e che sicuramente non permettano al bimbo di conoscere e assaporare il gusto originario del cibo!

sabato 15 gennaio 2011

Bis di pasta alla catalogna e ragù di seitan

Capitano periodi in cui arrivano tutte insieme brutte notizie e scocciature in quantità, perchè la legge di Murphy è vera eccome! Però vedendo il bicchiere mezzo pieno, se esci da una brutta tempesta e questo ti evita un inverno di piogge incessanti forse è melgio così... uscita dal turbine, ora attendo fiduciosa l'arrivo della primavera, nel frattempo andrò alla ricerca di quadrifogli ed esperienze nuove!

Non è andato tutto storto però in questi giorni un po' tribolati. 

Alla mia amica speciale L. è dedicato questo bis di primi: in un giorno di sorprese stravolgenti lei era lì a rassicurarmi, ha fatto la differenza. Glielo dedico anche per spiegarle... che ci faccio col seitan! ;-)

Bis di pasta: spaghetti integrali sugo di catalogna e bavette di grano duro al ragù di seitan bianco

Perchè un bis?
In realtà avevo avanzato un po' di spaghetti integrali e un contorno di catalonia dalla sera prima e avevo voglia di ragù di seitan, ma avevo finito gli spaghetti integrali, così ho pensato di arrangiarmi così. La cosa più importante in questi casi è il come li impiatti: anche un riciclo può sembrare un piatto ricercato! Ecco il nostro primo di ieri:


mercoledì 5 gennaio 2011

Calza della Befana last second, all'insegna del riciclo

Oggi ho ripensato alla mia nonna R. che non c'è più e alle sue MERAVIGLIOSE e originalissime calze della Befana, ricamate all'uncinetto, personalizzate per ognuno di noi, con tanto di nome, aveva davvero le mani d'oro!

Purtroppo non ha fatto in tempo a conoscere mia figlia, ma gliela sto facendo conoscere tramite le tante cose belle che le posso raccontare di lei, quando per esempio vediamo qualcosa che me la ricorda: fortunatamente certe persone sono immortali, almeno nei nostri ricordi :-) - ciao nonna! -

Benché mi spiaccia che sia l'unica a non avere uno di questi piccoli capolavori, io non sono sicuramente in grado ora di imbarcarmi in cotanta impresa, nella quale peraltro mi son ripromessa prima o poi di misurarmi - ma per ora è un "poi" abbastanza lontano, anche perché da che mi ha insegnato non ho molto praticato l'arte -.  Ciò premesso, in modo assolutamente estemporaneo, oggi ho deciso che mi sarei improvvisata maga - o meglio strega, anzi Befana! - nell'arte del riciclo creativo (ispirata dalle virtuose amiche di DePuRiAmo http://www.depuriamo.blogspot.com/) e ho prodotto una calza last second!

Eccola!

Cosa serve:
- una grande busta di carta-tessuto, meglio se riciclata, meglio ancora se conteneva tanti bei libri! :-)
- nastri, fiori, qualsiasi cosa vi piaccia e avete in casa, la macchina da cucire per fare prima e... un po' di fantasia!

La video sequenza:

La mia giovane assistente :-) mostra la grandissima busta da riciclare...

La dimensione è di 60 per 40 cm, circa. Si disegna, a rovescio, la sagoma della calza con un gessetto da cucito, quindi si procede cucendo sui segni.

Dopo aver cucito e verificato che il risultato sia quello desiderato, fatto eventuali ritocchi se volete migliorare la forma, si taglia l'eccedenza.Si rovescia e si risvolta per mettere in risalto lo smerlo (se non ci fosse si può tranquillamente fare a mano, vedi dopo, oppure si può orlare normalmente o con un bel nastro)


Con gli scarti si possono fare delle decorazioni, nel mio caso dei fiori che poi ho applicato insieme ad un gancio per appendere la calza. Per fare il gancio tagliare un rettangolo (diciamo lungo 10-15 cm e largo almeno 5), piegare in due per la lunghezza, cucire il lato lungo per chiudere e creare un "tubo", infilare una spilla da baglia su una delle due estremità e rivoltare il tessuto per far sì che la cucitura sia all'interno, piegare in due e cucire all'interno del risvolto. Per i fiori è sufficiente produrre dei rettangoli di stoffa, il più lunghi possibile, e poi tagliarli a "onde" lungo uno dei lati lunghi, successivamente si arrotolano su loro stessi e si applicano con pochi punti, è anche un ottimo modo per mimetizzare le cuciture del gancio. 

Questo il risultato.


Ho cercato tra nastri e decorazioni dei doni natalizi conservate e ho completato così la nostra Calza della Befana autoprodotta:


Eccola pronta sull'albero!


Le foto non sono meravigliose ma sono di superfretta!
Buona Notte della Befana a tutti!

sabato 1 gennaio 2011

Tra la fine e l'inizio

Queste righe verranno pubblicate esattamente a capodanno, quando, se tutto va bene sarò in totale assenza di tecnologia a godermi la compagnia dei miei cari...

Non so bene come procederà questo esperimento nel nuovo anno, sicuramente rimarrà fermo per qualche giorno, ma sino ad ora mi ha fatto bene scrivere su questo blog, per cui se ho tempo continuerò :-)

Non so bene se ci sia qualcuno che mi legge, ma se ci fosse, le / gli auguro un 2011 ricco di tante esperienze nuove, nuovi incontri, tante emozioni vissute pienamente e consapevolmente, buona salute; che è poi l'augurio che faccio a me stessa.


Buona fine e buon inizio!
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