sabato 30 marzo 2019

Guardiamo avanti?

Carissimi,
rieccomi!

Sono tornata, anzi abbiamo pensato di tornare, con un progetto condiviso.
L'idea è fare brainstorming su una serie di temi.
Siamo partiti da futuro.

Come lo vediamo?

Proprio mentre riflettevo su come declinare l'argomento, ho visto questo video:



Un pugno nello stomaco.

Vogliamo fare qualcosa di concreto?
Costa stiamo già facendo?

Potremo parlarne nei prossimi post.

Ci fate compagnia?
Usate questo hashtag
#ACforFuture

A presto.


venerdì 16 marzo 2018

Libri: il figlio unico


Alla mia ultima visita in biblioteca, di impulso ho preso questo libro:

Il figlio unico
di Guojing
Mondadori

Grandi dimensioni, numerose pagine, un silent book illustrato da una artista cinese molto espressiva, che sceglie disegni seppiati per raccontarci l'avventura della sua piccola protagonista.

Nell'introduzione ci racconta che l'ispirazione arriva da un fatto accaduto nella sua infanzia. Siamo nella Cina degli anni '80, quando vigeva la politica del figlio unico e molti bambini sperimentavano una solitudine profonda.


Una piccola bimba rimane sola in casa quando i genitori vanno a lavorare.
Gioca e un po' si annoia, il tempo sembra non passare.
Sfogliando un album si ferma sulla fotografia della nonna, sente la sua mancanza. Il desiderio di vederla è così forte che subito esce, la vediamo camminare in una città affollata dove però nessuno le bada, sembra invisibile.
Il viaggio è lungo e si addormenta sull'autobus; quando si risveglia è deserto e fermo al capolinea. Scende e in pochi passi si trova sola in mezzo a un bosco, l'autobus intanto è ripartito. 
Il sentirsi persa della bambina, che per la prima volta è disorientata e insicura, insieme alla paura razionale del lettore adulto, che pensa subito a quali pericoli sarà esposta, durano solo qualche pagina: un cervo che la osservava muoversi nel bosco decide di prendersi cura di lei, la condurrà fuori dal bosco buio e poi sopra le nuvole, grazie a una scala che unisce mondi e livelli, reali e fantastici. 
Vivrà una magica e lunga avventura, a lieto fine.

Colpisce come questo senza parole riesca a trasmettere in modo cosi preciso e vivido il mondo emotivo dei protagonisti e a dipingere un fenomeno sociale, un momento storico, su cui forse non ci siamo mai soffermati.
Ho amato la delicata amorevolezza con cui questa bambina è stata accolta e accompagnata dalle creature fantastiche che incontra nel bosco. Mi piace pensare che siano lo specchio della sua fiducia nell'altro, che le siano venute in aiuto grazie alla sua resilienza e alla sua forte energia vitale che la conduranno fino a casa della nonna.

I sentimenti viaggiano su piani paralleli, spesso senza punti di contatto: il timore e al contempo la sicurezza della bambina; l'avvolgente protezione di animali ed esseri fantastici nei suoi confronti opposta al disinteresse incomprensibile degli adulti che incrocia nel suo viaggio reale; l'angoscia dei genitori quando non la trovano al loro ritorno e la gioia che provano quando finalmente si riabbracceranno.

Arriva forte il messaggio di non perdersi mai d'animo e avere fiducia in se stessi e anche e comunque in quanto ci circonda.
Nemmeno la durezza della città può fermare un cuore avventuroso e impavido.

Con questo post partecipo al Venerdì del libro, sul mio blog sono tutti raccolti qui.
Qui invece potrete trovare quelli di Homemademamma che ha avuto questa meravigliosa idea, l'elenco dei blog che aderiscono all'iniziativa, e le istruzioni per partecipare.


 
 Buon fine settimana!

venerdì 23 febbraio 2018

Libri: Jane, la volpe & io

A volte i libri capitano sul nostro cammino per caso, come per:

 Jane, la volpe & io”
scritto da Fanny Britt,
illustrato da Isabelle Arsenault
pubblicato in Italia da Mondadori

Una graphic novel che ha attratto il mio sguardo in biblioteca: copertina rigida cartonata, formato intermedio tra un A4 e un diario, grammatura di un albo illustrato e spessore di un romanzo: 100 pagine tonde.
Un libro che ha un suo peso, un suo ingombro fisico, nelle nostre mani, forse per scelta precisa visto il tema che tratta.

L'interno copertina, arancio intenso, segna il confine tra il nostro reale e quello della storia narrata - che a sua volta ne ospita un'altra - e suggerisce immediata empatia.

Helene è una preadolescente che viene presa di mira a scuola.
Sulle pareti dei bagni scrivono cattiverie sul suo peso, ridono di lei a ogni occasione. Non importa che siano tutte falsità, il risultato è che nessuno vuol stare con lei, viene isolata, lasciata sola persino sul bus che la riporta a casa: le compagne temono di poter essere contagiate dalla sua impopolarità, temono di venir escluse a loro volta dal gruppo "che conta":
Non parlate a Helene! Non ha più amiche.
Le illustrazioni sono in bianco e nero, su sfondo seppiato, in perfetta sintonia con le giornate monotone e tristi della ragazza. I testi sono in stampatello maiuscolo, Helene china spesso la testa e cerca di non dare a vedere quanto la feriscano, ma è come se volesse urlare il suo disagio, ma alla fine tiene tutto dentro.
NONOSTANTE IO ABBIA UNA FERVIDA IMMAGINAZIONE,
RESTO SEMPRE SORPRESA QUANDO SI INVENTA UN NUOVO INSULTO
OGNI VOLTA É LA STESSA COSA: UN BUCO IN PIÚ NELLA MIA GABBIA TORACICA.
SENTO TUTTO.
E NON SENTO NIENTE.
Quando è in difficoltà si rifugia nel mondo vittoriano della sua eroina preferita, Jane Eyre. Le pagine in cui ne parla sono piene di colore e hanno testi in un romantico corsivo. Quel libro la emoziona, le da speranza.

Helene condivide con Jane dolorose ingiustizie e delusioni, ma anche colpi di scena.

Durante la gita scolastica si ritrova nella tenda delle emarginate, ragazze impopolari e silenziose.
Le prese in giro continuano, le strategie per fingere indifferenza costano tante energie, la solitudine pesa, ma una sera mentre sta leggendo il suo amato romanzo compare una volpe, ha degli occhi dolci, miracolosi. Il contatto così intenso tra loro viene interrotto da una delle sue compagne di tenda, che rovina l'incanto.
Non resta che tornare a leggere: Jane sta scoprendo che il suo amato ha una moglie, anche se pazza e rinchiusa in una torre... così Helene si convince che i lieto fine per quelle come loro non possano esistere.
A quel punto invece irrompe nella tenda Geraldine, una delle carine. L'hanno cacciata perché non ha voluto rispettare le regole imposte dal gruppo.
Dal suo arrivo cambia tutto, l'atmosfera si fa spiensierata, finalmente; passano ore parlando, raccontandosi. Diventano migliori amiche. Le ore volano e al rientro continuano a frequentarsi.

La visita di controllo dal medico rivela che Helene non è assolutamente "una salsiccia", o peggio, come le hanno fatto credere; la madre si chiede chi le abbia messo in testa certe idee, ma lei non ha cuore di raccontarle cosa ha passato e ormai non ha più importanza.
COMINCIO A CREDERE CHE MENO CI PENSO, MENO É VERO.
Per Jane Eire arriva il lieto fine.
Le pagine delle due storie si fondono: i colori invadono lo sfondo seppiato, il corsivo sostituisce lo stampatello, una sicurezza nuova nella protagonista fa sì che gli sguardi delle compagne che l'avevano ferita non la tocchino più.

Un libro che ho molto amato, a ogni rilettura mi offre qualche nuovo spunto.
La narrazione è delicata ma al contempo scava nel profondo dei personaggi e anche di chi legge e lascia il lettore con la consapevolezza di poter cambiare il proprio destino.
Mi lascia con la sensazione che sia il nostro sguardo a trovare i colori o a farli sbiadire, possiamo essere schiacciati dal mondo che ci circonda, ma anche cogliere al volo fortunate coincidenze che possono farci stare meglio. 

Anche quest'anno sostengo l'sms solidale a favore di Dynamo Camp: li aiutiamo a farne sorridere qualcuno in più? :-)


La Terapia Ricreativa, cuore dei programmi di Dynamo Camp, ha l’obiettivo di svago e divertimento ma anche di far riacquisire fiducia in se stessi e nelle proprie possibilità ed è concepita per bambini affetti da leucemie, tumori infantili e altre gravi patologie e per loro fratelli e sorelle sani (Siblings) Fonte


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 Buon fine settimana!


venerdì 9 febbraio 2018

Libri: Il nemico. Una favola contro la guerra.

Com'è il nemico? 


Ce lo raccontano in questo albo illustrato:


Il nemico. Una favola contro la guerra.
di Davide Calì e Serge Bloch
Edizioni Terre di Mezzo


Scheda dell'editore



Subito si introduce il lettore allo scenario che deve immaginarsi: desolazione, qualcosa di simile a un deserto dove prima c'erano alberi, buchi nel suolo:





È così efficace questa rappresentazione della guerra.

A volte mi piacerebbe sapere da quale percorso arriva l'idea che porta alla creazione di un albo illustrato, come si sviluppi il testo e come la narrazione per immagini.
Capita che io mi fermi ad analizzare ogni singola pagina con attenzione, specialmente quando, come in questo caso, ogni piccolo dettaglio concorre a trasmettere qualcosa al lettore e apre a riflessioni ampie.
Questa pagina, che è tra le primissime, ha catturato a lungo il mio interesse: semplicemente dice tutto!

La guerra è bianco e nero, punto. 
La guerra ha un suo spazio e in qualsiasi posizione si trovi è disarmonica,  rispetto all'essere che le si trova accanto, punto.
La guerra è qualcosa che crea disagio osservare, definire, realizzare, punto.

La guerra è una parola piccola, che spaventa tantissimo, tanto che bisogna prendere fiato per pronunciarla.
La guerra crea il vuoto intorno, risucchia la luce e qualsiasi altra cosa.
Te la puoi trovare davanti, anche sfogliando un albo illustrato.

È la  guerra.
C'è poco da fare.


Torniamo alla narrazione...

Nei buchi ci sono i soldati.
Due sono i protagonisti della nostra storia e sono nemici, l'uno per l'altro.

Come ce lo immaginiamo il nemico? Cosa sappiamo di lui?

Sarà imponente?  Minaccioso?
Sarà cattivo?

- Per forza, deve esserlo, o non sarebbe il nemico! 
Potremmo pensare.
Invece il soldato che ci racconta la sua esperienza dice di averlo addirittura letto sul manuale che gli hanno consegnato. C'è scritto che il nemico è cattivo e pericoloso, quindi deve essere vero, no? 


Un libro per chi ama avere dubbi.


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 Buon fine settimana!

venerdì 2 febbraio 2018

Libri: a piede libero

Cosa succede quando in un rapporto si va a due velocità?

Scopriamolo leggendo con i nostri bambini:

A piede libero
di Mirco Zilio 
illustrazioni di Giacomo Agnello Modica
editore Uovonero

La scheda dell'editore

Ho visto in biblioteca questo albo illustrato tra quelli segnalati dai bibliotecari e l'ho subito preso in prestito, ricordando anche di averne sentito parlare da un'amica bookaholic, ero curiosa.

Ho trovato il soggetto originale e ho apprezzato l'universalità della storia dei protagonisti. 
Il bisogno di libertà, la voglia di viaggiare, diventano occasione per mettersi alla prova e definire la propria identità. Immediatamente fa pensare a come crescendo si cambi all'interno di una coppia di giovani innamorati, ma più in generale accade anche di amici di infanzia, tra fratelli o tra genitori e figli. 

Una coppia di giovani piedi vive una fase in cui i desideri non coincidono. Il piede sinistro scalpita, gli sta stretta la vita da pantofolaio che conduce con il piede destro. Vorrebbe partire, esplorare il mondo, ma il piede destro non sta al suo passo, preferisce stare davanti al camino, rilassarsi sul divano. Stanco di dover sempre rallentare, di non potersi muovere da casa, un giorno il piede sinistro parte, da solo.
Inizia così la sua avventura, conoscerà tanti altri piedi, di colori e con scarpe diversi. Proverà la sensazione straniante di essere sempre l'unico che si muove da solo e la gioia della libertà di poter determinare il suo destino. Scalerà montagne, nuoterà negli abissi, visiterà città, le sue suole si consumeranno. A un certo punto farà anche una brutta caduta, e a quel punto avrà voglia di tornare alla casa che condivideva con piede destro. Lì troverà solo uno scatolone con i ricordi delle esperienze che avevano condiviso da quando erano piccoli e nessun motivo per restare, così di nuovo si troverà in viaggio, con uno spirito diverso.

La storia continua e porta il lettore dove forse non si aspetta di arrivare.

Testo e immagini viaggiano su piani di lettura molteplici e sfumati, che stimolano un'interpretazione molto libera. I piedi viaggiano tra gli squali e dove volano le aquile, incontrano chi veste tacchi a spillo come sneakers, tra bipedi, quadrupedi e persino millepiedi! con illustrazioni a misura di piccolo lettore e di immediata comprensione per tutti. 


In conclusione l'importante è trovare la propria strada, anche se questo significa rottura con il passato, e chi condivide il proprio passo per costruire un progetto insieme.

Non posso che apprezzare un finale così rispettoso di ogni modo di sentire ed essere e un libro che invita a partire per conoscere e trovare se stessi.


In questi mesi di assenza dal blog ho letto molti libri, per mio conto e a piccoli ascoltatori curiosi. 
Mi mancava tener traccia delle mie letture, così ho deciso di riaprire questo spazio. Insomma... A volte ritornano ;-) 


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 Buon fine settimana!

venerdì 28 aprile 2017

Tempo di Libri, sempre troppo poco...

I nostri fine settimana di aprile sono stati davvero pieni, tra impegni di mia figlia, di mio marito, e fisioterapia mia (sigh!), mi sono trovata con il calendario coperto di post it!
Contro ogni pronostico, sono però riuscita a dedicare un pomeriggio a Tempo di Libri, la neonata fiera dell'editoria a Milano.

eSSe all'inizio si aggirava per gli spazi enormi della Fiera come uno zombie, usciva da una intensa prova di danza, ma appena ha visto le distese di albi illustrati che ci siamo trovate davanti gli occhi le si sono spalancati e la stanchezza ha lasciato il posto alla curiosità.


di Charlotte Gastaut
Gallucci

Non essendo certa di riuscire ad andare e comunque non potendo essere in fiera negli orari delle conferenze che mi interessavano di più, ho iniziato una visita senza un programma preciso, attratta dai libri esposti,

Biancaneve
Testo e disegni di Mayalen Goust
Gallucci

fermandomi agli stand quando riconoscevo la mano di qualche disegnatore che amo,


Chiedimi cosa mi piace
di Bernard Waber, illustrato Suzy Lee
Terre di mezzo

incuriosita da qualcosa di sconosciuto, 


Genitori felici
di Emmamuelle Houdart, Laetitia Bourget
Logos
colpita da altro nel profondo,


L'approdo
di Shaun Tan
Tunué
attratta, sempre, dai classici rivisitati,

Odissea. Il viaggio di Ulisse
di Charlotte Gastaut
White Star

dai libri accessibili,


Stand LIA
Libri Italiani Accessibili

e sorpresa di trovare persino alcuni Kamishibai!


Nella mia mano
Kamishibai
Racconti in valigia
Fuaz Aziz
Artebimbi

Ci siamo presto accorti che molte persone che conosciamo avevano avuto la stessa idea, abbiamo incontrato amiche blogger che mi hanno dato preziosi suggerimenti (grazie Alessandra!)

Roger Olmos in persona ci ha autografato il suo libro e ha creato un disegno per noi
Amigos
Logo Edizioni

ma anche mamme della scuola, in coda per dei firma copia trascinate dai loro figli, cosa che mi ha reso davvero felice.

Io sono Adila
di Fulvia Degl’Innocenti
Settenove
Amnesty International

Mia figlia ha visto illustratori all'opera, toccato i loro disegni con la curiosità ha sempre quando andiamo a visitare la Mostra di Sarmede in tour.




E, ancora, sfogliato tanti tantissimi albi illustrati, esclamato "mamma questi li abbiamo quasi tutti!" davanti ai Dahl di Salani e alla sua amatissima saga di Harry Potter.
Il gadget per i più piccoli, il Passaporto del lettore e dei viaggiatori immaginari


Passaporto del lettore e viaggiatori immaginari


si è rivelato un prezioso alleato di quei genitori che volevano sfogliare qualche libro con calma e ci ha portato a visitare tanti stand in più per collezionare i timbri degli editori. Qualcuno ne aveva preparati ad hoc per i bimbi, altri li hanno sostituiti con schizzi che riproducevano il logo, o piccole dediche, fatti con passione e spirito dallo staff degli stand. Tutti si sono dimostrati molto disponibili con i bambini. Poi, incontrare qualcuno che ti chiede come ti chiami guardandoti negli occhi, che gira con libri in mano pronto a raccontarlo, che ti regala segnalibri e adesivi, che è disposto a soddisfare le tue curiosità mentre disegna, è un'esperienza interessante per un bambino. Le storie sono di casa per i più fortunati, ma quanto sta dietro è tutto da scoprire, anche per molti di noi adulti.

Una visita tutto sommato breve ma intensa, siamo uscite alla chiusura stanche ma appagate, anche se consapevoli di aver visto solo una piccola parte di quanto era esposto. Un assaggio per gustare meglio l'edizione del prossimo anno.
Per essere al suo esordio questa Fiera dell'editoria italiana in versione milanese, pur con alcune pecche - organizzazione e pubblicità last minute, per la dimensione dell'evento e i tempi dei visitatori, con conseguente poco coinvolgimento delle scuole, soprattutto mancavano i piccoli editori di nicchia, e sarebbero stati gli stand più interessanti da visitare! - , mi ha convinto. 

Trovate altre foto sulla mia pagina Facebook

Questa settimana non un consiglio di lettura ma addirittura una decina. Sotto ogni foto troverete i dati del libro, questi sono tra quelli che mi hanno incuriosito di più. Di alcuni vi parlerò nei prossimi Venerdì del libro.

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 Buon fine settimana!




venerdì 7 aprile 2017

Libri: Pigrotta e il mozzo misterioso

È di nuovo venerdì, queste settimane passano troppo in fretta!

Questa settimana voglio parlarvi di un libro per bambini che ha convinto sia me che mia figlia.
Lei sta diventando una lettrice sempre più esigente, e vorace. Certi giorni arriva da scuola stanca al punto che dopo la merenda ha bisogno di starsene per conto suo qualche minuto, in questi casi o si mette a disegnare o si dirige verso la libreria, osserva gli scaffali e poi si porta sul divano qualche libro, inizia a leggere, e dopo qualche pagina è serena e pronta ad affrontare gli impegni extrascolastici...
Crescono. Tanto in fretta.

L'altra settimana ha intercettato alcuni volumi che avevo preso in prestito dalla biblioteca per le letture che faccio nelle scuole e ha letteralmente divorato

Pigrotta e il mozzo misterioso, di Beatrice Masini, Edizioni EL.

Non è il primo volume della collana Belle astute e coraggiose che leggiamo, e nemmeno il primo libro di questa autrice, per cui non mi sono stupita le piacesse.

La collana ha come protagoniste giovani eroine. Come da titolo sono belle, perché di favole si tratta pur sempre e la protagonista è sempre bella fuori ma in questi libri anche dentro, astute, perché è la loro capacità di trovare soluzioni ingegnose a tirarle sempre fuori dai guai, e anche coraggiose, tanto da essere di ispirazione al giovane lettore.

In francese per augurare buona fortuna si dice Bon courage, a sottolineare che la forza di una persona determinerà il suo aver successo nella vita, e queste eroine rappresentano perfettamente questo modo di porsi nelle vita.



In questa storia Orsola, figlia di un mercante della Repubblica Veneziana che viene dato per disperso lasciando moglie e figlia in gravi difficoltà, si finge Orso, giovane mozzo, e si imbarca su una nave con l'obiettivo segreto di ritrovare suo padre e riportarlo a casa.

Nasconde i riccioli sotto ad una bandana rossa e con grande inventiva e coraggio riesce a farsi incredibilmente - per tempi e luoghi in cui è ambientata la storia - rispettare, apprezzare e infine amare da tutto l'equipaggio, persino quando, tradita dal suo bisogno di pulizia, verrà scoperta la sua vera identità.

Questa giovane ricca di inventiva e abilità conquisterà i marinai aiutandoli a uscire da situazioni pericolose e condividedendo con loro le sue conoscenze, dall'uso delle spezie a quello dei telai, e soprattutto dando prova di non perdersi mai d'animo.


Il finale è a sorpresa, considerando lo stile dell'autrice.


Lascia i lettori felici e contenti, un plus di questi tempi, perché, almeno nelle favole, è bene che ogni tassello trovi il suo posto contro ogni pronostico, cosa non da poco in questi giorni di tragica attualità.

Di tutta la collana forse è il libro che più mi è piaciuto, insieme ad Ancilla delle erbe, perché il più *unisex*, per questo l'avevo scelto per una lettura nelle classi terze (primaria), anche se tutte queste eroine escono senza dubbio dai clichet che caratterizzano le più canoniche principesse.

Mi piace molto il carattere della protagonista e anche il modo in cui la trama la porta a gestire una serie di colpi di scena, ma soprattutto mi piace il messaggio che arriva netto e deciso: quando sei determinata, preparata, hai fantasia e coraggio, nulla può fermarti, nemmeno essere una ragazzina dai riccioli d'oro e la pelle chiarissima imbarcata in una nave che verrà assaltata da pericolosi pirati mori.

Di recente si è molto parlato di libri che possano stimolare le giovani lettrici a comportamenti coraggiosi e ribelli, contro ogni stereotipo di genere, in verità prima del più noto caso editoriale del momento molti autore si erano già cimentati in questa sfida, tra cui l'autrice del consiglio di lettura di oggi.

Mi sono ripromessa di elencarli e spero di poterne presentare alcuni nelle prossime settimane, impegni permettendo.

Intanto, Orsola sarà di ottima compagnia per un pomeriggio di svago e di avventure a giovani ambosessi.


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